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giovedì 2 luglio 2015

THE BLACK SPOT

Quando decidiamo di scrivere un post su un gruppo, in genere siamo noi a sceglierlo e a farci avanti per ottenere un’intervista. Non è questo il caso dei The Black Spot, giovane band pugliese, cresciuta nel “musicalmente prolifico” brindisino, che ci ha inviato un po’ di brani per ascoltarli e fornire loro un parere. Premesso che non siamo critici musicali, l’ascolto è stato positivo, per cui abbiamo deciso di dedicare loro un post.
I The Black Spot sono una band in origine pop, salvo poi virare verso un rock alternativo, caratterizzato da suoni vintage e psichedelici, mescolati a sonorità elettroniche. Il gruppo è composto da Dario (chitarra e voce), Bartolo (batteria), Antonio (basso), Carlo (tastiere) e Alessandro (chitarre). A maggio hanno pubblicato il loro primo singolo Balla più di prima (Piccola Bottega Popolare), un invito a far ballare la creatività in un’epoca di crisi creativa universale. Per conoscerli meglio, abbiamo posto loro alcune domande, per cercare di capire cosa è passato per la testa a questi ragazzi per spingerli a contattare Vita da Kretine.




Siete stati il primo gruppo musicale a proporvi a Vita da KreTine per parlare della vostra musica (senza dover subire la nostra consueta azione di stalking). Siete sicuri di aver fatto la scelta giusta?

Se non sarà la scelta giusta, ci pagate una cena!


Presentatevi al nostro pubblico: chi sono i The Black Spot? E perché i nostri lettori dovrebbero ascoltare la vostra musica? Autopromuovetevi!

I The Black Spot nascono nel 2009, esattamente 6 anni fa, ma negli ultimi anni abbiamo iniziato un percorso di riflessione che ci ha portati a sperimentare diversi approcci aprendoci a diverse influenze. Siamo una band a cui piace cambiare, bisogna aspettarsi di tutto da noi.


È uscito da poco il vostro primo singolo “Balla più di prima”, che parla del dramma della crisi creativa universale, per stimolare un maggiore movimento del pensiero. Un tema più semplice no per un singolo d’esordio?

Avete ragione, è un pezzo molto orecchiabile ma abbiamo voluto sposare un tema forte e molto reale, non ci piace parlare di Baci Perugina.


Venite dalla provincia di Brindisi, territorio molto vivo dal punto di vista musicale negli ultimi anni, basti pensare ai Moustache Prawn o ai PLOF. Quali stimoli avete colto per la vostra musica dall’ambiente di provincia? E la provincia vi sta stretta?

La scena musicale della provincia di Brindisi ci ha insegnato ad avere sempre le orecchie aperte, la mente molto elastica e ad assorbire tutti i tipi di musica.
No, la provincia non ci sta stretta, nonostante si è sempre in giro a suonare anche fuori provincia per cercare altri stimoli e nuove conoscenze: casa è sempre casa!


Avete un’intensa attività “live”. Tra un concerto e un altro, pensate magari ad un EP? E avete già qualcosa di pronto nel cassetto che desiderereste pubblicare?

Ci sono delle idee in cantiere, si passa molto tempo in sala prove. Creare un CD/Ep è un lavoro molto impegnativo, non siamo frettolosi, vogliamo prenderci il tempo necessario.


Ultima domanda: vi siete mai sentiti “KreTini” sul palco o nella vita? E secondo voi, può una rockstar essere KreTina?


Essere KreTini può essere una filosofia per affrontare determinate situazioni in maniera istintiva. Forse noi siamo troppo pignoli, dovremmo essere decisamente più KreTini!

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