Una
domenica mattina come tante, ti svegli (male) e, apprestandoti a fare
colazione, ti rendi conto di aver finito il caffé. Dopo la giusta sequela di
bestemmie ed aver tirato giù l’intera volta celeste, ti coglie l’illuminazione:
rivolgerti alla vicina di casa, sperando possa fornirti la tua prima dose di
caffeina quotidiana! Ti precipiti verso la porta di casa, varchi l’uscio e ti
ritrovi stranamente in un piccolo complesso di appartamenti, con tanto di
piscina ad uso condomini ed un’insegna all’ingresso con la scritta “Melrose Place”. Convinto di stare
ancora sognando o di aver assunto chissà quale sostanza allucinogena la sera
prima, suoni al primo campanello che ti trovi davanti. Ad aprirti, è una
giovane donna dai capelli rossi, tendenti all’ “arancio Camilla del Mulino
Bianco”. Le dico che sono nuovo del posto ed anche abbastanza spaesato, mentre
lei con fare rassicurante cerca di mettermi a mio agio. Dice di chiamarsi Kimberly Shaw, di essere una dottoressa
(ricette di farmaci assicurate!), ma di non avere caffé perché le causa stati
di eccitazione troppo intensa. Le chiedo informazioni sul vicinato, ma a questa
richiesta la dottoressa sembra irrigidirsi e, con fare altezzoso, mi congeda
velocemente e si barrica nel suo appartamento: “un po’ psycho la Kimberly !” penso. Decido
di passare all’appartamento successivo e questa volta mi apre un uomo, tale Michael Mancini, anche lui medico: una
tale concentrazione di medici nemmeno ad una convention della Bayer puoi trovarla!
Gli racconto che sto cercando del caffé e di aver appena chiesto alla sua
vicina Kimberly senza successo. “Ah, quella pazza…lasciala perdere!” mi dice il
dottore ed inizia a raccontarmi dei suoi trascorsi burrascosi con lei. A quanto
pare, la torbida relazione con Kimberly è stata la causa della fine del suo
matrimonio con tale Jane Andrews,
che vive ancora nello stesso complesso. Questo Melrose Place inizia a piacermi,
ma non ho ancora trovato il caffé, mi sta iniziando una forte emicrania e devo
quindi procedere all’appartamento successivo.
Nel
tragitto, mi arriva addosso correndo una biondina slavata, che per lo scontro
cade a terra. Rialzandosi, mi accorgo di conoscerla: è Kelly Taylor di “Beverly Hills 90210” . Nello scusarsi con
me per l’accaduto, mi spiega che sta correndo a casa perché i suoi amici la
stanno cercando e nessuno sa che lei si trova lì dal suo ragazzo Jake, uno sfaccendato più grande di
lei. La ragazza mi consiglia di provare all’appartamento di fronte, dove vive
un’aspirante attrice che lavora come cameriera allo “Shooters”, il bar più
frequentato della zona, tale Sandy
Louise Harling. Suono il campanello ma non risponde nessuno: starà già
spillando birre al bar la dolce Sandy.
Decido
di fare un ultimo tentativo e l’ultimo appartamento sembra essere quello buono.
Ad accogliermi in casa sua è Matt
Fielding, assistente sociale che mi invita ad entrare e mi presenta la sua
amica Rhonda Blair, insegnante di
aerobica e ballerina. I due sono intenti a parlare (o meglio sparlare) di tale Amanda, nota “friscipurpi*” locale, non
ben vista da tutto il vicinato a quanto pare. Interrompo bruscamente i loro
pettegolezzi e chiedo se hanno del caffé da prestarmi. Matt allunga la mano
verso la credenza e mi passa una confezione di “Saicaf, gusto intenso”: Saicaf
a Melrose Place?!?!?! Spaventato, ringrazio e corro via verso il mio
appartamento, mentre nel tragitto le note di “Sweet Harmony” dei Beloved
annunciano l’inizio di un party in piscina.
Dopo
aver bevuto il tanto desiderato primo caffé della giornata, faccio mente locale
a quanto accaduto e mi rendo conto che c’è qualcosa che non va. Apro di nuovo
la porta di casa, mi affaccio sul pianerottolo e ritrovo i soliti tristi vasi
di fiori mezzi appassiti, lo stendino dell’anziana accanto con i mutandoni di
flanella appesi e il profumo intenso di brodo fatto col dado: mi sento di nuovo
a casa, lontano da Merlose Place!
*friscipurpi
= donna avvezza a frequenti rapporti occasionali con uomini diversi