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martedì 7 luglio 2015

LA "REVOLUCIÒN DEL'AMOR" DEGLI ESPAÑA CIRCO ESTE

L’anno scorso abbiamo assistito al live degli España Circo Este, con la convinzione di ascoltare un gruppo di ragazzi spagnoli. Con tale convinzione, a fine concerto improvvisiamo uno spagnolo maccheronico per avvicinarli, da buone KreTine d’assalto, e dopo un fugace scambio di battute ci accorgiamo che sono Italiani e fingono soltanto di essere Spagnoli: KreTine gabbate, KreTine sfortunate! A un anno di distanza, è uscito il loro primo album,  La Revoluciòn del’Amor, che porta avanti la rivoluzione “tango-punk” di Circo Este Ciudad e Bucatesta, i precedenti EP del gruppo. Nel frattempo, questi “millantatori” hanno calcato alcuni dei palchi più importanti d’Italia e d’Europa e aperto i concerti di artisti come Manu Chao e Gogol Bordello.

Solo per il fatto di averci ingannato meriterebbero un post di critiche negative (tipo “la loro musica ricorda i migliori scarichi dei bagni chimici di un festival estivo”), ma le KreTine sono obiettive e tendenzialmente buone, quindi l’intervista che segue non conterrà commenti acidi di nessun tipo. In fondo, gli España Circo Este ci piacciono e tanto anche!



   


Le KreTine hanno avuto modo di conoscervi e vedervi dal vivo un anno fa, in una tappa del Bucatesta Tour. In quell’occasione avete gabbato noi come gli altri presenti fingendovi spagnoli. Non temete una nostra vendetta rilasciandoci quest’intervista (che potrebbe essere usata contro di voi) ? E ci cascano proprio tutti o siamo state tra le poche credulone?

Il progetto España Circo Este è stato fondato in Sud America da Marcelo e da una band di Argentini scapestrati, che a seguito di una serie di peripezie si è trasformata in romagnola. Possiamo quindi cavarcela affermando che la band ha semplicemente imparato l’italiano?


In tre anni di attività in giro per l’Italia e l’Europa avete tenuto oltre 350 concerti, calcando alcuni dei palchi più ambiti (Rivolta, Estragon, Carroponte, Deposito Giordani, Palearizza, Apartaménto Hoffman, Sherwood Festival, S9). Quest’estate aprirete i concerti di grandi nomi della musica internazionale (Manu Chao, Gogol Bordello, Shaggy). Per ragazzi così giovani com’è stato il salto dai palchi di provincia ai grandi festival europei? Vi siete montati la testa o continuate a mantenere i piedi per terra?

Su questi super palchi ci siamo arrivati dopo anni di gavetta e con la testa ben avvitata sulle spalle. Per chi non ha spinte da fuori è l’unico modo per arrivarci. Lo scorso 20 giugno a Monza, insieme a Manu Chao, una volta scesi dal palco la nostra attitudine e mentalità non si è spostata di un centimetro. Abbiamo fame di palchi e montarsi la testa adesso significherebbe semplicemente bruciare il percorso fatto e precludere ogni possibilità di crescita.


A gennaio avete presentato il vostro primo album, La Revoluciòn del’Amor, che segue i precedenti EP Circo Este Ciudad e Bucatesta. Con il nuovo album continua la vostra rivoluzione “tango-punk”? E cosa lo differenzia dai precedenti lavori?

Risposta breve: sì, il tango-punk è più forte che mai negli España Circo Este!
Per chi ancora non ci avesse visto/ascoltato, la parola tango-punk rappresenta l’unione delle nostre influenze: Marcelo viene dalla patchanka e dall’industrial, Jimmy dal metal e dall’elettronica,  Felix dall’indie e rock’n’roll mentre il Señor Missi dalla musica classica. In questo album finalmente abbiamo potuto incidere questa unione di generi così differenti.
Oltre che per il sound, La Revoluciòn del Amor è un indubbiamente un disco più maturo e pensato rispetto ai precedenti. Porta con sé un messaggio importante, che ribadiamo più volte durante i concerti di questo tour, ed invitiamo tutti a venire ad ascoltarlo ed interiorizzarlo.


La forza degli España Circo Este sta però nella dimensione live. Un live “pazzo, colorato e tiratissimo”. Come vivete il rapporto con il pubblico? In genere sarete presi d’assalto dalle ragazze a fine concerto: avete qualche aneddoto al riguardo da raccontare?

Come avrete notato, il nostro live è tutto fuorché introspettivo, cerchiamo continuamente l’interazione con il pubblico e la sua energia è fondamentale per la riuscita di un concerto.
Mi piacerebbe raccontarvi di serate all’insegna del sesso, della droga e del rock’n’roll, ma senza scendere troppo nelle nostre vite private, ti dico solamente che gli España Circo Este hanno una media di figli per componente elevatissima: 0,75 !
Da qui traete le vostre conclusioni…


Per concludere, “il grande perché delle KreTine”: perché vi fingete spagnoli, traendo così in inganno povere sventurate come noi?

La risposta è semplice: il live in spagnolo rappresenta un gioco che funziona e che piace al pubblico. Potrei dirvi che è solo per l’esterofilia italiana, ma il pubblico ha risposto ed interagito molto bene anche all’estero.  

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