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mercoledì 1 marzo 2017

MR. MAINAGIOIA E IL RACCONTO DELLA “GENERAZIONE ANSIA”

Può un ometto barbuto, particolarmente goffo e sfortunato, diventare una star del web e attirare decine di migliaia di follower? Ebbene sì, può succedere e ce lo dimostra il caso di Mr. Mainagioia! Il segreto del suo successo sta nel raccontare, in chiave ironica, le piccole e grandi sfortune quotidiane, per sorriderci sopra e superarle senza drammi: un modo per esorcizzare le paure di un'intera generazione, la "Generazione Ansia", che spesso sceglie volontariamente di sfuggire alle gioie. Abbiamo quindi deciso di scoprire di più su questo fenomeno virale, coinvolgendolo anche nell'assegnazione degli Oscar del Mainagioia.




Mr. Mainagioia è l’apoteosi della negatività: un inno quotidiano all’infelicità e alle sfighe che ci perseguitano. Da cosa nasce tutto questo pessimismo? Ed esistono davvero quelle creature mitologiche chiamate “gioie”?
Il Mainagioia, come spiegato nel mio primo vlog, non è un inno alla negatività e al pessimismo, bensì è un modo di reagire con stile alle sfortune. La rassegnazione non fa parte del Mainagioia, così come la tristezza. La tristezza e la rassegnazione lasciamola a chi, nelle sfortune, non riesce ad uscirne, perché sotto sotto o si trova bene o ha paura del cambiamento.

“Mainagioia” sembra essere diventato lo slogan dei nostri giorni, specie tra i giovani, come dimostrano anche i racconti dei follower, conditi delle sventure più varie: l’età della spensieratezza ha quindi lasciato spazio all’età dell’ansia?
I giovani sono sempre più preoccupati per il futuro e ne hanno ben donde, visto il periodo che stiamo passando, tra crisi, guerre, indecisioni e incertezze. L'importante è non abbattersi e inventarsi. Io mi sono "inventato". Proprio nel momento più cupo della mia vita, ho scoperto che solo con la mia testa e la mia creatività potevo riemergere e dare uno schiaffo alla crisi. Proprio per questo motivo penso "e se la crisi, prima che economica, è nostra, cioè mentale?"

“Sono quell’ometto barbuto, particolarmente goffo e sfortunato, che ride della vita. Anzi, la vita ride di me” è la descrizione che dà di sé Mr. Mainagioia. Curiose come siamo, vorremmo sapere di più della sua vita: puoi raccontarci un po’ delle sue disavventure? Magari quelle che fanno ridere di più: regalaci una gioia, insomma!
Non saprei da dove iniziare... Solo per raccontarne una, potrei impiegarci ore e ore. Ne volete una così su due piedi? Bene! Stavo uscendo con la mia prima ragazza, stavo per compiere 18 anni. Quella sera, nel giro di pochi minuti, ho pestato due volte la cacca. Ditemi se ci riuscite voi, oh!


Progetti per il futuro: vedremo mai in libreria una summa delle massime di Mr. Mainagioia, il Leopardi dei “tristi” giorni nostri?
Tutto è possibile! Non vi voglio né svelare né anticipare cosa sto preparando in questi anni. Probabilmente mi potrete vedere in libreria uno di questi giorni. Datemi un po' di tempo e ne vedrete delle belle. E forse pure delle brutte.




Per concludere, vogliamo coinvolgerti in un gioco (non troppo gioioso, non sia mai!). Assegneremo gli Oscar del Mainagioia e sarai tu a scegliere a chi destinarli, per ciascuna categoria.

Categoria Mainagioia in TV: “Chi l’ha visto?”, con il suo carico di ansie già dall’inquietante sigla iniziale; “Forum”, condotto dalla monoespressiva e catatonica Barbara Palombelli; “Sottovoce”, che da circa trent’anni accompagna le notti degli insonni italiani, con le spumeggianti interviste di Marzullo. The winner is?
Il vincitore è sicuramente "Sottovoce" del mitico Gigi Marzullo, seguito da chi non riesce a dormire per colpa delle proprie ansie, da chi torna a casa tardissimo da una serata devastante e deve assolutamente riprendersi, da chi, la notte, si ritrova il telecomando sotto il deretano, mentre dorme, e preme su Rai 1.

Categoria Mainagioia nel cinema: “Titanic”, che ogni anno ci fa rivivere una tragedia per 4 lunghe ore; le “maratone natalizie” dei vari classici Disney e non solo, con il loro carico di genitori morti, famiglie distrutte e amori non corrisposti; tutti i film italiani degli ultimi vent’anni. Vince….
Ahimè vincono tutti i film italiani degli ultimi 20 anni, figli di stereotipi, nati solo per battere cassa. Se anche a voi fanno ridere parolacce, flatulenze e altre "amenità", allora state ridotti male. Come il nostro cinema. Però, oh, sta risorgendo piano piano. Gli ultimi film (vedi “Lo chiamavano Jeeg Robot”, “Veloce come il vento”, ecc.) meritano molto!

Categoria Mainagioia nello sport: l’Inter, dal 5 maggio e lo scudetto perso all’ultima giornata, fino ai giorni nostri; Edin Dzeko, attaccante della Roma, che per segnare un goal ne sbaglia almeno cinque a partita, per la “gioia” dei tifosi romanisti; il tuffatore filippino, che alle ultime Olimpiadi ha collezionato una sfilza di zeri, divenendo un idolo decadente del web. And the Oscar goes to…
Vince a mani basse il tuffatore filippino. Riuscire a fare tanti 0 di fila è un'impresa di rilievo eh?!?!

Premio speciale “Giacomo Leopardi” alla gioia più grande mai realizzata: trovare lavoro in Italia al primo colloquio sostenuto; iniziare una storia d’amore con la persona per cui si soffre da anni; aprire il barattolo del caffé la mattina appena svegli e non trovarlo mai vuoto. Il Premio speciale va a…

*rullo di tamburi, mentre in prima fila qualcuno sbadiglia* visto che le prime due sono irrealizzabili, opterei per barattolo del caffè sempre pieno. Mi ha salvato più lui che qualsiasi medicinale ingerito in questi anni. Se io ora vi sto rispondendo senza addormentarmi sulla tastiera, è grazie a lui. Ringraziatelo, dannazione!