Se
i tormentoni estivi sono causa di orticaria per voi e vorreste strozzare con le
vostre mani gli autori dei vari Asereje e
Chihuahua, allora siete nel posto
giusto. Oggi parliamo infatti di Un’estate così, il nuovo singolo dei
Crifiu, che nulla ha in comune con i
tormentoni estivi, anzi. La canzone contiene richiami alla poesia di Bodini, il
tutto arricchito da un mix di suoni e atmosfere tra pop e world music. Il
singolo anticipa l’uscita del nuovo album della band salentina, a tre anni dal
precedente Cuori e confini, del 2012.
In
attesa del nuovo lavoro, abbiamo quindi intervistato i Crifiu per avere qualche anticipazione: un’esclusiva made in
KreTine insomma!
Da poco avete lanciato il nuovo singolo Un’estate così, un brano che racconta
l’estate più bella, quella immaginata e sognata, tra world music e riferimenti
alla poesia di Bodini: volete lanciare una nuova idea di “hit estiva”, dai
contenuti elevati e musicalmente meno “facile”?
Ci
fa molto piacere vedere nella domanda la parola "contenuti", perché nel
nostro "dire" musicale non sono mai stati marginali. Il riferimento letterario
non è casuale; volevamo raccontare un sud antico e cosmopolita, mediterraneo,
luogo interiore e aperto al mondo, e per questo Bodini, il cantore del Sud, è
stato il nostro "poetico timoniere". Non sappiamo se diventerà una
hit estiva, anche se preferiamo il termine "tormentone intelligente",
ma noi abbiamo lavorato molto, come facciamo sempre per donare al pubblico un lavoro
di alta qualità, che viaggia tra i suoni e le atmosfere del Mediterraneo, tra
pop e world music. Speriamo sia all'altezza delle loro aspettative.
Un’estate
così anticipa l’uscita del nuovo album, che avverrà in
autunno, a tre anni di distanza dal precedente Cuori e Confini (2012, Divinò/Goodfellas), l’album che vi ha
lanciati e che ha unito successo di pubblico e di critica. Potete darci qualche
anticipazione sul nuovo progetto discografico? Sarete di nuovo prodotti da Kaba
Cavazzutti?
Cuori
e confini ha consolidato una squadra di lavoro ben affiatata, che ha ripreso
nuovamente a camminare sul sentiero di un nuovo disco. Il capitano è sempre
Arcangelo Kaba Cavazzuti (ex Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Modena City
Ramblers), che guida le nostre scelte artistiche. Il disco avrà, come ormai è
nello stile Crifiu, un connubio di suoni che viaggiano tra pop, rock,
elettronica, world music e melodie mediterranee. Noi siamo pieni di entusiasmo
per ciò che stiamo realizzando e non vediamo l' ora di condividere insieme a
tutti questo nuovo pargoletto.
Rock & Raï è sicuramente il vostro inno: sonorità e ritmiche
maghrebine su un loop dance per celebrare la rinascita culturale del Nord
Africa e quel Mediterraneo che ci divide. Ogni giorno assistiamo a tragedie
proprio in quel mare che avete cantato, storie di migranti disperati: cosa ne
pensate delle polemiche italiane sul tema dell’immigrazione? E nel nuovo album
ci saranno riferimenti a temi sociali?
In realtà quel Mediterraneo deve unirci e non
dividere. Il mare è un tappeto che da sempre unisce le diverse sponde. Con Rock
& Raï cantiamo la necessità dell' accoglienza, la forza indispensabile
dell' affetto che dobbiamo nei confronti dell' altro, la voglia di alterità che
serve anche a conoscere noi stessi, il ripristino di armi pacifiche come la
gentilezza e sopratutto la comprensione. Bisogna stare attenti a chi cerca di utilizzare
la vita, già di per sé sfortunata di alcune persone, per costruire un nemico. Al di là del confine
c'è sempre una scoperta, una nuova sfida che porta coscienza, e che ci fa
capire che il futuro si può scrivere solo in un
mondo che ha una vocazione cosmopolita.
Anche nel nuovo disco si toccheranno temi sociali;
dal sopracitato tema dell' accoglienza, a quello del lavoro, dall' ambiente
fino a temi universali come la speranza e l' amore. Ci saranno delle nuove
visioni ed osservazioni molto interessanti.
Quest’anno
avete tenuto un concerto speciale a Cracovia in occasione della Giornata della
Memoria, raggiungendo la
Polonia con un gruppo di ragazzi e condividendo con loro
l’esperienza del Treno della Memoria: cosa vi ha lasciato questa esperienza? E
quali ricordi vi siete portati dietro?
Quest' anno siamo risaliti sul
Treno della Memoria, perché la nostra prima esperienza con i ragazzi di Terra
del Fuoco fu nel 2005. E' un qualcosa di profondamente forte incontrare con gli
occhi i resti di uno scenario tragico, orrendo, a tratti indescrivibile.
Calpestare la neve in quel silenzio ti fa sentire la vita che trema nel
profondo delle viscere. I campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau sono
delle macchine di morte studiate con una precisione da far tremare il cuore. E'
sconvolgente vedere quanto dolore alcuni uomini hanno causato a dei loro
simili. Queste esperienze sono necessarie per diventare, anche se nel proprio piccolo, testimoni. Non bisogna
dimenticare che spetta a noi costruire il domani, e per questo la memoria è
indispensabile.
Siete
saliti sul palco del Concertone del Primo Maggio, avete suonato allo Sziget
Festival di Budapest, il più grande festival musicale d’Europa e più volte vi
siete esibiti alla Notte della Taranta: vi siete abituati alle grandi platee o
il grande pubblico vi crea ancora ansia?
Nella vita che abbiamo scelto il palco ricopre un
ruolo importante. Per noi è sempre un' esperienza nuova, perché la gente che
viene a vedere i nostri concerti ci dona sempre diverse emozioni, per questo non si può parlare di abitudine, ma
di "sempre nuovo". Ma a voi di Vita da KreTine confessiamo una cosa:
i Crifiu sono una banda di timidi che ha imparato a convivere molto bene con il palcoscenico.
Per
concludere, come si prospetta l’estate dei Crifiu? Sarete in giro a suonare?
Ormai
siamo da molto tempo in perenne tour, quindi la nostra estate ci porterà ancora
a fare ciò che sappiamo fare meglio: vivere la strada. Abbiamo da poco finito
un giro nel Salento, con degli show-case, che ci hanno permesso di presentare
il nostro nuovo lavoro e abbiamo già toccato alcune città italiane con i nostri
live. Ma il calendario di appuntamenti è ancora lungo e pieno e ci porterà su
e giù per lo stivale.
Conosco i CRIFIU da ormai tre anni, è stato amore al primo ascolto, che si rinnova ad ogni nota.
RispondiEliminaUn'Estate Così è l'ennesima conferma dell'enorme talento di questi ragazzi, che spero riescano a diffondere la loro magia musicale per ancora tanto, tantissimo tempo.