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lunedì 22 giugno 2015

UN’ESTATE COSÌ, CON I CRIFIU

Se i tormentoni estivi sono causa di orticaria per voi e vorreste strozzare con le vostre mani gli autori dei vari Asereje e Chihuahua, allora siete nel posto giusto. Oggi parliamo infatti di Un’estate così, il nuovo singolo dei Crifiu, che nulla ha in comune con i tormentoni estivi, anzi. La canzone contiene richiami alla poesia di Bodini, il tutto arricchito da un mix di suoni e atmosfere tra pop e world music. Il singolo anticipa l’uscita del nuovo album della band salentina, a tre anni dal precedente Cuori e confini, del 2012.
In attesa del nuovo lavoro, abbiamo quindi intervistato i Crifiu per avere qualche anticipazione: un’esclusiva made in KreTine insomma! 





Da poco avete lanciato il nuovo singolo Un’estate così, un brano che racconta l’estate più bella, quella immaginata e sognata, tra world music e riferimenti alla poesia di Bodini: volete lanciare una nuova idea di “hit estiva”, dai contenuti elevati e musicalmente meno “facile”?

Ci fa molto piacere vedere nella domanda la parola "contenuti", perché nel nostro "dire" musicale non sono mai stati marginali. Il riferimento letterario non è casuale; volevamo raccontare un sud antico e cosmopolita, mediterraneo, luogo interiore e aperto al mondo, e per questo Bodini, il cantore del Sud, è stato il nostro "poetico timoniere". Non sappiamo se diventerà una hit estiva, anche se preferiamo il termine "tormentone intelligente", ma noi abbiamo lavorato molto, come facciamo sempre per donare al pubblico un lavoro di alta qualità, che viaggia tra i suoni e le atmosfere del Mediterraneo, tra pop e world music. Speriamo sia all'altezza delle loro aspettative.  


Un’estate così anticipa l’uscita del nuovo album, che avverrà in autunno, a tre anni di distanza dal precedente Cuori e Confini (2012, Divinò/Goodfellas), l’album che vi ha lanciati e che ha unito successo di pubblico e di critica. Potete darci qualche anticipazione sul nuovo progetto discografico? Sarete di nuovo prodotti da Kaba Cavazzutti?

Cuori e confini ha consolidato una squadra di lavoro ben affiatata, che ha ripreso nuovamente a camminare sul sentiero di un nuovo disco. Il capitano è sempre Arcangelo Kaba Cavazzuti (ex Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Modena City Ramblers), che guida le nostre scelte artistiche. Il disco avrà, come ormai è nello stile Crifiu, un connubio di suoni che viaggiano tra pop, rock, elettronica, world music e melodie mediterranee. Noi siamo pieni di entusiasmo per ciò che stiamo realizzando e non vediamo l' ora di condividere insieme a tutti questo nuovo pargoletto.  


Rock & Raï è sicuramente il vostro inno: sonorità e ritmiche maghrebine su un loop dance per celebrare la rinascita culturale del Nord Africa e quel Mediterraneo che ci divide. Ogni giorno assistiamo a tragedie proprio in quel mare che avete cantato, storie di migranti disperati: cosa ne pensate delle polemiche italiane sul tema dell’immigrazione? E nel nuovo album ci saranno riferimenti a temi sociali?

In realtà quel Mediterraneo deve unirci e non dividere. Il mare è un tappeto che da sempre unisce le diverse sponde. Con Rock & Raï cantiamo la necessità dell' accoglienza, la forza indispensabile dell' affetto che dobbiamo nei confronti dell' altro, la voglia di alterità che serve anche a conoscere noi stessi, il ripristino di armi pacifiche come la gentilezza e sopratutto la comprensione. Bisogna stare attenti a chi cerca di utilizzare la vita, già di per sé sfortunata di alcune persone,  per costruire un nemico. Al di là del confine c'è sempre una scoperta, una nuova sfida che porta coscienza, e che ci fa capire che il futuro si può scrivere solo in un  mondo che ha una vocazione cosmopolita.
Anche nel nuovo disco si toccheranno temi sociali; dal sopracitato tema dell' accoglienza, a quello del lavoro, dall' ambiente fino a temi universali come la speranza e l' amore. Ci saranno delle nuove visioni ed osservazioni molto interessanti.  


Quest’anno avete tenuto un concerto speciale a Cracovia in occasione della Giornata della Memoria, raggiungendo la Polonia con un gruppo di ragazzi e condividendo con loro l’esperienza del Treno della Memoria: cosa vi ha lasciato questa esperienza? E quali ricordi vi siete portati dietro?

Quest' anno siamo risaliti sul Treno della Memoria, perché la nostra prima esperienza con i ragazzi di Terra del Fuoco fu nel 2005. E' un qualcosa di profondamente forte incontrare con gli occhi i resti di uno scenario tragico, orrendo, a tratti indescrivibile. Calpestare la neve in quel silenzio ti fa sentire la vita che trema nel profondo delle viscere. I campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau sono delle macchine di morte studiate con una precisione da far tremare il cuore. E' sconvolgente vedere quanto dolore alcuni uomini hanno causato a dei loro simili. Queste esperienze sono necessarie per diventare, anche se  nel proprio piccolo, testimoni. Non bisogna dimenticare che spetta a noi costruire il domani, e per questo la memoria è indispensabile.



Siete saliti sul palco del Concertone del Primo Maggio, avete suonato allo Sziget Festival di Budapest, il più grande festival musicale d’Europa e più volte vi siete esibiti alla Notte della Taranta: vi siete abituati alle grandi platee o il grande pubblico vi crea ancora ansia?

Nella vita che abbiamo scelto il palco ricopre un ruolo importante. Per noi è sempre un' esperienza nuova, perché la gente che viene a vedere i nostri concerti ci dona sempre diverse emozioni,  per questo non si può parlare di abitudine, ma di "sempre nuovo". Ma a voi di Vita da KreTine confessiamo una cosa: i Crifiu sono una banda di timidi che ha imparato a  convivere molto bene con il palcoscenico.


Per concludere, come si prospetta l’estate dei Crifiu? Sarete in giro a suonare?     


Ormai siamo da molto tempo in perenne tour, quindi la nostra estate ci porterà ancora a fare ciò che sappiamo fare meglio: vivere la strada. Abbiamo da poco finito un giro nel Salento, con degli show-case, che ci hanno permesso di presentare il nostro nuovo lavoro e abbiamo già toccato alcune città italiane con i nostri live. Ma il calendario di appuntamenti è ancora lungo e pieno e ci porterà su e giù per lo stivale.



1 commento:

  1. Conosco i CRIFIU da ormai tre anni, è stato amore al primo ascolto, che si rinnova ad ogni nota.
    Un'Estate Così è l'ennesima conferma dell'enorme talento di questi ragazzi, che spero riescano a diffondere la loro magia musicale per ancora tanto, tantissimo tempo.

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