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domenica 7 giugno 2015

LA LECCE FASHION WEEK

«KreTine, vorreste partecipare alla Lecce Fashion Week
Un invito ad un evento mondano le KreTine non lo rifiutano mai…specie se si parla di moda! Spesso abbiamo difficoltà ad abbinare i colori e scegliamo outfit che sembrano più adatti ad uno spettacolo di drag queen, ma nel complesso anni di letture dei vari Vogue, Vanity Fair e Donna Moderna qualcosa ce l’hanno insegnata.
L’ultima volta che abbiamo partecipato ad una Lecce Fashion Week, ci siamo poi ritrovati sulle pagine di Chi, alle spalle di una giunonica Romina Power di bianco vestita. Il nostro pensiero è andato subito a lui: il direttore, Alfonso Signorini! Cosa avrà pensato di noi? Ci avrà dato delle cretine senza K e T maiuscola? E soprattutto sarà rimasto affascinato dalla nostra “indiscutibile” bellezza?

La Lecce Fashion Week è una due giorni dedicata alla moda. Dei due giorni in questione possiamo sceglierne solo uno: sabato, perché domenica una KreTina farà il suo debutto teatrale e non c’è Fashion Week che regga di fronte a Mini Pimer che recita!
Il dibattito delle KreTine nei giorni precedenti all’evento è tutto su un unico tema: cosa indossare? Il dress code impone un certo stile, quindi aboliti jeans e sneakers: sfideremo l’afa leccese in nome dell’eleganza e che Coco Chanel ci aiuti dall’alto dei cieli!
L’orario di inizio è alle 21, quindi decidiamo di darci appuntamento alle 20 per raggiungere con calma la location e, soprattutto, trovare dei posti a sedere: tre ore in piedi su un tacco dodici è sfida che non possiamo vincere! I buoni propositi vanno subito a farsi benedire però: ci ritroviamo con mezz’ora di ritardo, causa preparativi lunghi e minuziosi (MAISIA presentarsi ad un evento del genere col capello o il trucco sbagliato!).
L’evento si terrà in pieno centro, nella splendida Villa Comunale, quindi per evitare di girare per ore a vuoto in cerca di parcheggio, optiamo per una salutare passeggiata. Il problema è che camminare coi tacchi nel centro storico di Lecce è impresa ardua: il rischio di rimanere incastrate tra le tipiche “chianche” leccesi è troppo elevato, quindi ci spostiamo con la dovuta cautela per evitare sgraditi incidenti di percorso. Arriviamo alle 21, ovviamente di posti a sedere nemmeno l’ombra, ma dopo un insensato vagare di qualche minuto, riusciamo finalmente a trovare un posto a sedere grazie all’intervento salvifico di un magnanimo addetto a non si sa cosa.

I preparativi fervono e alle 21:30 la sfilata ha inizio. Si parte con una performance di ispirazione parigina, con abiti voluminosi e modelle che simulano una danza barocca tra le colonne di un altare neoclassico. Seguono altre collezioni, in genere di giovani stilisti pugliesi, che non è un male, anzi. Tra i tanti, ci colpisce la giovane Silvia Dongiovanni, che già avevamo avuto modo di apprezzare alla precedente Lecce Fashion Week con il suo marchio GroundGround: ci piace l’idea di una moda “etica”, che lanci anche un messaggio sociale, come l’importanza del ritorno alla terra e a quella natura da cui tutto ha origine.
Non essendo Rosanna Cancellieri o Cinzia Malvini, giornalista di moda de La7 e di Book Magazine, che riveste il ruolo di presentatrice della serata, non ho competenze “tecniche” sul tema, di conseguenza mi lascio affascinare dalla musica di Anthony and the Johnsons, Cocorosie, Depeche Mode e un abbondante Stromae: bisognerebbe creare un genere a sé, la “musica da sfilata”!
Le mie KreTine rimangono affascinate dalla performance di Antonio Tarantino, noto hairstylist leccese, e dalla sfarzosità dei suoi abiti: capolavori totally handmade realizzati in soli 14 giorni, chapeau!
L’evento si conclude alle 23:30 e mentre la folla di presenti si dirada, noi decidiamo di affogare la nostra sete di moda nell’alcool: via tacchi e papillon vari, ritorniamo alla nostra comodità quotidiana!

Giudizio finale delle KreTine sulla Lecce Fashion Week: evento promosso a pieni voti, quindi complimenti agli organizzatori e all’ideatrice Elisabetta Bedori…peccato solo per la mancanza di aitanti modelli maschili: le KreTine (e non solo!) avrebbero gradito! 



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