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venerdì 26 giugno 2015

EL SABATONE DE TOBIA LAMARE

Per chi non conoscesse El Sabatone di Tobia Lamare, trattasi di una delle serate più cool dell’estate salentina. Non troverete musica “commerciale”, “quella bella di oggi”, ma una selezione vintage, in genere anni ’60 e ’70, molto rock’n’roll. Il bello del Sabatone sta però negli episodi che accadono durante la serata: e a noi KreTine ne sono capitati tanti!
Una volta in preda ai fumi dall’alcool presi a schiaffi un ragazzo che aveva osato dare uno spintone ad un’amica. Un’altra invitavamo i ragazzi presenti (i più carini) a togliersi la maglietta e a baciarci tutte. La più bella fu quella in cui un ragazzo ci mostrò la particolare conformazione “a fungo” del suo membro, il tutto su un pedalò.
Il mistero maggiore per me è rimasto quelle delle banane, il simbolo della serata. Per risolvere questo ed altri misteri ho deciso di intervistare il padre del Sabatone, Tobia Lamare, per ricordare con lui i momenti più strani di 10 anni di serate e celebrare il ritorno del più grande retro party della costa.





Anche quest’anno riparte come di consueto il Sabatone. Questo però è un anno speciale perché ricorrono i 10 anni dalla nascita. In 10 anni quali sono stati i cambiamenti maggiori che hai riscontrato nel “tuo” pubblico? E guardi con nostalgia a 10 anni fa o preferisci il Sabatone di oggi?

Diciamo che in dieci anni il pubblico ha avuto tempo di conoscersi, accoppiarsi e riprodurre. Ci sono state diverse generazioni di Sabatone. Ovviamente la prima è quella che mi seguiva negli anni ’90, quando ho iniziato a esibirmi come dj. Sono facce che non dimenticherò mai anche perché legate a momenti di trasformazione della nostra provincia dove artisti, promoter e pubblico provavano a cambiare le sorti delle notti salentine, cercando spazio per la musica “alternativa”. Se El Sabatone dura da dieci anni direi che l’operazione è riuscita e le generazioni che sono venute dopo  hanno sempre la stessa carica e voglia di ballare.
Fortunatamente ho avuto sempre un pubblico “colto” ed esigente a cui non bastava semplicemente una selezione di grandi classici, ma ha sempre preteso ricerca se non novità.
La nostalgia è qualcosa che mi appartiene a prescindere. E’ una componente credo comune a tutti i fan degli Smiths e della musica prodotta negli anni ’60 e ’70. Chi viene al Sabatone cerca il passato nel presente. Non sono nostalgico delle mie stesse esperienze, ma degli anni che non ho potuto vivere. Ho sempre tanto entusiasmo nel ricercare nuovi (vecchi) dischi e di vedere come reagisce la pista. C’è ancora un mare di 45 giri davanti a noi…


Sicuramente in 10 anni di serate ti saranno capitati episodi strani (a noi  KreTine tanti, perciò amiamo il Sabatone): ne ricordi qualcuno in particolare?

Una volta  una coppia è stata sorpresa all’alba mentre amoreggiava su una sedia vicino al bagnasciuga e ignara ha continuato a copulare per un’oretta. Quando si sono alzati dalla sedia e si sono girati verso il lido, hanno ricevuto un meritato applauso da tutta la pista.
Un’altra volta mi hanno chiesto se le banane le producevo io, un’altra  mi hanno chiesto se si potevano comprare. Un’altra volta c’era una “rockstar” italiana molto conosciuta scocciata perché non se lo filava nessuno.
Qualche volta si sono fermate delle barche a vela e sono arrivati in canotto alla festa.
Ma le cose più incredibili le avete vissute voi che ballavate, magari poi me ne raccontate qualcuna.


Il Sabatone ha ospitato grandi ospiti musicali. Personalmente ricordo una serata con Erlend Oye dei Kings of Convenience alla consolle. Cosa dobbiamo aspettarci per il decimo anniversario? Su, dacci qualche anteprima Tobia!

Sì, in realtà Erlend aveva suonato qualche ora prima a Lecce con i K.O.C. e fortunatamente ero riuscito ad aprire il loro concerto con un set acustico. Dietro il palco avevamo scambiato due chiacchere e gli avevo dato un invito del Sabatone. Dal palco lui dice “e dopo andiamo tutti a Sabatone…the biggest retro party of the coast”. Così si presenta e mi chiede di mettere due pezzi. Così ci fa ascoltare e ballare in anteprima il suo singolo “La prima Estate”.
Quest’anno, mie care KreTine, gli ospiti già confermati sono grandiosi. A luglio avremo tanti ospiti dall’Italia: SoulKitchen Roma, We Love Surf, Alessandro Sciarra, Goffry. Ad agosto da Londra avremo la scuderia della Acid Jazz Records: Dean Rudland, Snowboy che tra le sue collaborazioni vanta Amy Winehouse e Mark Ronson, e Eddie Piller che è stato il produttore che ha scoperto Jamiroquai.


Secondo te, si può definire il Sabatone una serata "friendly", data la selezione musicale e il pubblico che attira?

E’ una serata in cui ogni persona è libera di essere se stessa. Questo penso sia il presupposto di una serata friendly. Credo che negli anni lo sia diventata sempre di più, anche grazie alla selezione musicale e alle icone che regnano nel Sabatone. Per molti anni, a Londra, che è il posto in cui ho imparato il senso della parola party, ho frequentato esclusivamente club vintage e feste gay perché erano le serate in cui mi divertivo di più e mi sentivo anche più libero. Penso che naturalmente le due esperienze abbiano influenzato il Sabatone nella stessa misura. Sono felice se El Sabatone è riconosciuta come una festa friendly, perché significa che c’è una bella atmosfera che non ha bisogno di etichette, ma solo di gigantografie di Magnum P.I.


Per concludere, il “grande perché” delle KreTine. Perché hai scelto come simbolo del Sabatone sua maestà la banana?


L’ultima volta che Lou Reed ha suonato a Lecce era di sabato sera. Volevo fare un’installazione per rendere omaggio ai Velvet Underground, Andy Warhol e la pop art. Così ho appeso 40 kg di banane per il Buena Ventura.  E’ divertente, per chi vuole malizioso, ed aiuta a riprendersi dopo aver bevuto un po’. Potassio forever.

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