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domenica 12 aprile 2015

MATERA: LA CITTÀ DEI "SELFIE"!!!

Se il 1492 viene ricordato come l’anno in cui Cristoforo Colombo scoprì l’America, con buona pace delle popolazioni indigene che di lì a poco inizieranno a subire violenze inaudite e diranno addio alla loro esistenza paradisiaca, il 2014 verrà ricordato dagli storici come l’anno della scoperta di Matera da parte degli Italiani.
Testimonianze si susseguono a riprova dell’avvenuta scoperta, sotto forma di SELFIE che affollano le bacheche dei social network e che ritraggono volti tipici della popolazione italica (espressioni sorridenti o DUCK FACES che potreste ritrovare solo sul profilo Instagram di Belen Rodriguez) e, sullo sfondo, scorci dei Sassi, Barisano o Caveoso in egual misura. Storici ed antropologi si interrogano circa le cause di tale fenomeno transmigratorio, che per dimensioni e portata potrebbe essere paragonato all’invasione estiva delle coste salentine da parte delle popolazioni lombarde, in special modo milanesi.

Ultimamente gli studiosi sembrano convergere sulla “teoria del missionario radical chic”, secondo la quale il maggiore attore di tale movimento migratorio sarebbe appunto l’italico metropolitano che, stanco dei suoi weekend tra Montecassino e Castiglioncello, cerca nuovi stimoli nella Capitale Europea della Cultura 2019 e parte alla volta della città dei Sassi armato di spirito missionario, utile a convertire le autoctone (e selvagge) popolazioni locali, con tante domande a cui cercare risposta: se non hanno la stazione, come faranno a vivere? E come ci accoglieranno? Saremo vittime di cannibalismo? E soprattutto…TROVEREMO IL SEGNALE PER PUBBLICARE I NOSTRI SELFIE TRA I SASSI?

Mi ricordo quando da bambini, alle elementari, la visita annuale a Matera era d’obbligo e ripeterla anno dopo anno ha contribuito a renderla indigesta a tanti giovani lucani: la maestosità e la bellezza eterea della città sono indiscusse sia ben chiaro, ma è come mangiare per giorni e giorni salmone e caviale fino a non poterne più, nonostante si tratti di cibi prelibati! Considerate poi che i giovani lucani raramente vivono nella loro terra natia,  date le difficoltà a trovare un lavoro e l’impossibilità di poter progettare un futuro in Basilicata, l’hanno spesso abbandonata da anni e per tanti anni hanno vissuto in luoghi dove le domande più frequenti erano:

1.      “Ma la Basilicata è una Regione?” NO, È UNO STATO DELLA MENTE!;

2.      “Basilicata e Lucania sono regioni diverse, vero?” SÌ, COME ALBUME E BIANCO DELL’UOVO!;

3.      “Matera in Basilicata? Non era in Molise?” CERTO, INFATTI TUTTI CONOSCONO I FAMOSI SASSI DI CAMPOBASSO!

      Oggi tutti sanno che Matera è in Basilicata, ma un solo interrogativo è rimasto ad attanagliare le menti dei radical chic metropolitani in visita alla città dei Selfie: “ma come faccio ad arrivare a Matera se non c’è la stazione?”. La mia risposta è e rimarrà sempre la stessa: “VOLANDO NO?!?!?”. 



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