Quando
decidiamo di scrivere un post su un gruppo, in genere siamo noi a sceglierlo e
a farci avanti per ottenere un’intervista. Non è questo il caso dei The Black Spot, giovane band pugliese,
cresciuta nel “musicalmente prolifico” brindisino, che ci ha inviato un po’ di
brani per ascoltarli e fornire loro un parere. Premesso che non siamo critici
musicali, l’ascolto è stato positivo, per cui abbiamo deciso di dedicare loro
un post.
I The Black Spot sono una band in origine
pop, salvo poi virare verso un rock alternativo, caratterizzato da suoni
vintage e psichedelici, mescolati a sonorità elettroniche. Il gruppo è composto
da Dario (chitarra e voce), Bartolo (batteria), Antonio (basso), Carlo
(tastiere) e Alessandro (chitarre). A maggio hanno pubblicato il loro primo
singolo Balla più di prima (Piccola Bottega Popolare), un invito a
far ballare la creatività in un’epoca di crisi creativa universale. Per
conoscerli meglio, abbiamo posto loro alcune domande, per cercare di capire
cosa è passato per la testa a questi ragazzi per spingerli a contattare Vita da Kretine.
Siete stati il primo gruppo musicale a
proporvi a Vita da KreTine per parlare della vostra musica (senza dover subire
la nostra consueta azione di stalking). Siete sicuri di aver fatto la scelta
giusta?
Se
non sarà la scelta giusta, ci pagate una cena!
Presentatevi al nostro pubblico: chi
sono i The Black Spot? E perché i nostri lettori dovrebbero ascoltare la vostra
musica? Autopromuovetevi!
I
The Black Spot nascono nel 2009, esattamente 6 anni fa, ma negli ultimi anni
abbiamo iniziato un percorso di riflessione che ci ha portati a sperimentare
diversi approcci aprendoci a diverse influenze. Siamo una band a cui piace
cambiare, bisogna aspettarsi di tutto da noi.
È uscito da poco il vostro primo singolo
“Balla più di prima”, che parla del dramma della crisi creativa universale, per
stimolare un maggiore movimento del pensiero. Un tema più semplice no per un
singolo d’esordio?
Avete
ragione, è un pezzo molto orecchiabile ma abbiamo voluto sposare un tema forte
e molto reale, non ci piace parlare di Baci Perugina.
Venite dalla provincia di Brindisi,
territorio molto vivo dal punto di vista musicale negli ultimi anni, basti
pensare ai Moustache Prawn o ai PLOF. Quali stimoli avete colto per la vostra
musica dall’ambiente di provincia? E la provincia vi sta stretta?
La
scena musicale della provincia di Brindisi ci ha insegnato ad avere sempre le
orecchie aperte, la mente molto elastica e ad assorbire tutti i tipi di musica.
No,
la provincia non ci sta stretta, nonostante si è sempre in giro a suonare anche
fuori provincia per cercare altri stimoli e nuove conoscenze: casa è sempre
casa!
Avete un’intensa attività “live”. Tra un
concerto e un altro, pensate magari ad un EP? E avete già qualcosa di pronto
nel cassetto che desiderereste pubblicare?
Ci
sono delle idee in cantiere, si passa molto tempo in sala prove. Creare un
CD/Ep è un lavoro molto impegnativo, non siamo frettolosi, vogliamo prenderci
il tempo necessario.
Ultima domanda: vi siete mai sentiti
“KreTini” sul palco o nella vita? E secondo voi, può una rockstar essere
KreTina?
Essere
KreTini può essere una filosofia per affrontare determinate situazioni in
maniera istintiva. Forse noi siamo troppo pignoli, dovremmo essere decisamente
più KreTini!
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