L’anno
scorso abbiamo assistito al live degli España
Circo Este, con la convinzione di ascoltare un gruppo di ragazzi spagnoli.
Con tale convinzione, a fine concerto improvvisiamo uno spagnolo maccheronico
per avvicinarli, da buone KreTine d’assalto, e dopo un fugace scambio di
battute ci accorgiamo che sono Italiani e fingono soltanto di essere Spagnoli:
KreTine gabbate, KreTine sfortunate! A un anno di distanza, è uscito il loro primo
album, La Revoluciòn
del’Amor, che porta avanti la rivoluzione “tango-punk” di Circo
Este Ciudad e Bucatesta, i precedenti EP del
gruppo. Nel frattempo, questi “millantatori” hanno calcato alcuni dei palchi più
importanti d’Italia e d’Europa e aperto i concerti di artisti come Manu Chao e Gogol Bordello.
Solo
per il fatto di averci ingannato meriterebbero un post di critiche negative
(tipo “la loro musica ricorda i migliori scarichi dei bagni chimici di un
festival estivo”), ma le KreTine sono obiettive e tendenzialmente buone, quindi
l’intervista che segue non conterrà commenti acidi di nessun tipo. In fondo,
gli España Circo Este ci piacciono e
tanto anche!
Le KreTine hanno avuto modo di conoscervi e vedervi dal vivo un anno fa, in una tappa del Bucatesta Tour. In quell’occasione avete gabbato noi come gli altri presenti fingendovi spagnoli. Non temete una nostra vendetta rilasciandoci quest’intervista (che potrebbe essere usata contro di voi) ? E ci cascano proprio tutti o siamo state tra le poche credulone?
Il
progetto España Circo Este è stato fondato in Sud America da Marcelo e da una
band di Argentini scapestrati, che a seguito di una serie di peripezie si è
trasformata in romagnola. Possiamo quindi cavarcela affermando che la band ha
semplicemente imparato l’italiano?
In tre anni di attività in giro per
l’Italia e l’Europa avete tenuto oltre 350 concerti, calcando alcuni dei palchi
più ambiti (Rivolta, Estragon, Carroponte, Deposito Giordani, Palearizza,
Apartaménto Hoffman, Sherwood Festival, S9). Quest’estate aprirete i concerti
di grandi nomi della musica internazionale (Manu Chao, Gogol Bordello, Shaggy).
Per ragazzi così giovani com’è stato il salto dai palchi di provincia ai grandi
festival europei? Vi siete montati la testa o continuate a mantenere i piedi
per terra?
Su
questi super palchi ci siamo arrivati dopo anni di gavetta e con la testa ben
avvitata sulle spalle. Per chi non ha spinte da fuori è l’unico modo per
arrivarci. Lo scorso 20 giugno a Monza, insieme a Manu Chao, una volta scesi
dal palco la nostra attitudine e mentalità non si è spostata di un centimetro. Abbiamo
fame di palchi e montarsi la testa adesso significherebbe semplicemente
bruciare il percorso fatto e precludere ogni possibilità di crescita.
A gennaio avete presentato il vostro
primo album, La Revoluciòn del’Amor, che segue i precedenti EP Circo Este Ciudad e Bucatesta. Con il nuovo album continua la vostra rivoluzione
“tango-punk”? E cosa lo differenzia dai precedenti lavori?
Risposta
breve: sì, il tango-punk è più forte che mai negli España Circo Este!
Per
chi ancora non ci avesse visto/ascoltato, la parola tango-punk rappresenta
l’unione delle nostre influenze: Marcelo viene dalla patchanka e
dall’industrial, Jimmy dal metal e dall’elettronica, Felix dall’indie e rock’n’roll mentre il Señor
Missi dalla musica classica. In questo album finalmente abbiamo potuto incidere
questa unione di generi così differenti.
Oltre
che per il sound, La
Revoluciòn del Amor è un indubbiamente un disco più maturo e
pensato rispetto ai precedenti. Porta con sé un messaggio importante, che
ribadiamo più volte durante i concerti di questo tour, ed invitiamo tutti a venire
ad ascoltarlo ed interiorizzarlo.
La forza degli España Circo Este sta
però nella dimensione live. Un live “pazzo, colorato e tiratissimo”. Come
vivete il rapporto con il pubblico? In genere sarete presi d’assalto dalle
ragazze a fine concerto: avete qualche aneddoto al riguardo da raccontare?
Come
avrete notato, il nostro live è tutto fuorché introspettivo, cerchiamo
continuamente l’interazione con il pubblico e la sua energia è fondamentale per
la riuscita di un concerto.
Mi
piacerebbe raccontarvi di serate all’insegna del sesso, della droga e del
rock’n’roll, ma senza scendere troppo nelle nostre vite private, ti dico
solamente che gli España Circo Este hanno una media di figli per componente elevatissima: 0,75 !
Da
qui traete le vostre conclusioni…
Per concludere, “il grande perché delle
KreTine”: perché vi fingete spagnoli, traendo così in inganno povere sventurate
come noi?
La
risposta è semplice: il live in spagnolo rappresenta un gioco che funziona e che
piace al pubblico. Potrei dirvi che è solo per l’esterofilia italiana, ma il
pubblico ha risposto ed interagito molto bene anche all’estero.
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