Se dovessi rinascere, nella mia prossima vita vorrei
essere una donna di colore, forte come solo l’ebano sa essere, cresciuta in un
quartiere malfamato di periferia tra sparatorie, tossici molesti, fame e stenti.
In particolare, mi vedrei bene come “black F.I.G.A.”, che dopo aver passato
l’inferno un giorno non solo vede la luce, ma raggiunge le stelle grazie alla
musica o al cinema. Perché le “black F.I.G.A.” sono le stelle nere cui una
KreTina goffa e candida come il latte aspira, veri e propri modelli da imitare,
divinità pagane cui sacrificare il proprio tempo libero.
La prima “black F.I.G.A.” di cui voglio parlarvi è
Lauryn Noelle Hill, cantautrice meglio nota come Lauryn Hill. Miss Hill nasce nel 1975 in New Jersey e inizia
la sua carriera nel mondo dello showbiz come attrice di soap opera.
La prima apparizione di questa Madonna nera nella mia
vita avvenne con il film Sister Act 2, in cui Lauryn interpretava il ruolo della giovane
studentessa Rita Watson, osteggiata dalla madre nel coltivare la sua
passione per il canto e aiutata nell’inseguire il suo sogno dalla matrona
Whoopi Goldberg (anche lei “black F.I.G.A.” di cui parleremo). Celebre la scena
in cui seduta al piano con un’amica intona il gospel “His eye is on the
sparrow” e la suorina che la sta spiando si commuove per il suo talento
nascosto (https://www.youtube.com/watch?v=dv2HrpWiSKM). A 12 anni provai a ripetere la scena con mia sorella, ma mia madre mi
lanciò dietro una ciabatta perché avevo lasciato i segni del dentifricio nel
lavandino del bagno.
Lauryn Hill raggiunge però il grande successo con il
gruppo hip-hop soul “The Fugees” e
l’album “The Score”, trascinato dalla cover di “Killing me softly” di Roberta
Flack.
Su KreTine confessate: quante di voi hanno provato a
cantare questa hit sentendosi delle regine del soul che manco Aretha Franklin
ai tempi d’oro avrebbe osato?
Il gruppo si sciolse nel 1997 e per Miss Hill fu
l’inizio della carriera da solista, culminata l’anno successivo con la
pubblicazione di “The Miseducation of
Lauryn Hill”: non un album, ma l’album! Una fusione di soul, reggae,
R&B e hip hop per capolavori come “Doo-wop
(that thing)”, “Ex-factor”, “Everything is everything”, la
rivisitazione in chiave neo-soul della hit disco “Can’t take my eyes off of
you”.
Alla mia morte, mettete in loop quest’album durante la
cerimonia funebre: avrete reso felice una KreTina morta!
“The Miseducation of Lauryn Hill” vende quasi 20
milioni di copie nel mondo, raggiunge la vetta delle classifiche USA e UK,
vince 5 Grammy su 11 nomination: un primato che verrà battuto solo da Amy
Winehouse anni dopo. L’album segna però anche la fine della carriera di Lauryn,
che decide di dedicarsi alla vita privata e al compagno Rohan Marley, figlio di
Bob, concedendosi ogni tanto rarissime apparizioni.
Mentre scrivo questo post apprendo con piacere che
rivedremo presto Lauryn in Italia, il 13 luglio a Roma, e cerco disperatamente
un biglietto per questo concerto evento. In realtà ho un po’ paura di vederla
dal vivo perché temo mi cada un mito. Tuttavia penso che una “black F.I.G.A.” non
perda il suo fascino nel tempo e Lauryn Hill lo è…quindi cerchiamo questo
biglietto per Roma mentre cantiamo “Guys you know you better watch out…some
guys, some girls are only about…that
thing, thAt thing, THAT THING”.
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