Una sera come tante vai ad un concerto con la tua
amica Lory Diablo per ascoltare un gruppo che ti piace e che segui da anni.
Prendi una birra, poi un’altra ed un’altra ancora e nell’attesa ascolti i
gruppi spalla. Lory Diablo inizia a scatenarsi per una band che non avevo mai
sentito. «Sono fighi» urla. Si chiamano PloF,
“nome strano, cosa significherà?” penso, e anche la mia attenzione si concentra
su questi ragazzi che si agitano sul palco. Il sound mi colpisce e mi ricorda
il post-punk revival dei primi Arctic Monkeys, mentre i testi sembrano più
vicini al nonsense surrealista dei Devo. Noto che non è solo Lory Diablo a
scatenarsi, ma anche il pubblico presente. Anch’io mi scompongo pur mantenendo
la mia aplomb e decido quindi che a fine concerto prenderò contatti per
scrivere un post su di loro.
Lory Diablo al cantante che poi scopriremo chiamarsi
Fabrizio: «Scusa, intanto complimenti, avete spaccato…poi siccome abbiamo un
blog, vorremmo intervistarvi se vi va?» e così ci ritroviamo un sabato pomeriggio
a chiacchierare di musica e non solo con questi ragazzi.
I PloF
nascono nel 2012 a
Montalbano di Fasano, ridente località del brindisino molto florida dal punto
di vista musicale (vedi i Moustache Prawn), a quanto dicono un po’ per caso,
per una serata nel circolo Arci Eliogabalo di Fasano. A Fabrizio (voce e chitarra), che componeva canzoni, si sono uniti Giovanni (chitarra), Angelo (batteria) e Ronny (basso). Si ispirano ai Primus,
band indie-rock americana dai testi irriverenti, ma anche a Frank Zappa.
Uniscono nella loro musica atmosfere fumettistiche e cartoonistiche, suoni
acidi e post-punk e una buona dose di umorismo e di autoironia, utile a far
divertire il pubblico, prendendosi in giro senza però cadere nel
ridicolo.
Sempre nel 2012, nel loro primo anno di vita,
partecipano al festival Frequenze
Mediterranee a Matera.
Il 2013 è la loro annata migliore: vincono le
selezioni regionali per l’Arezzo Wave
Puglia, il Dirockato di Monopoli
e il contest “Alz u bbanne” di Castellana Grotte. Nello stesso anno lavorano ad
un album, mai uscito, e organizzano un minitour tra Bologna, Perugia, Pisa (mai
tenutosi) per il lancio del loro primo EP Mardi
Gras, ministorie di personaggi come “Bobby
Bob” e “Juan Soup”, da cui è
tratto anche il video di “Sex Appeal”,
realizzato dagli “Acqua sintetica” e in cui il sogno erotico di un bambino è
una madre - milf (lo trovate cliccando qui https://www.youtube.com/watch?v=UhSTSciH3hI) .
Mardi Gras è solo all’apparenza un’opera non sense, in cui i
testi surreali, rigorosamente in inglese, accompagnano storie che sembrano
slegate l’una dall’altra, raccontate da una voce computerizzata. Se c’è un
senso in questo Ep è proprio nel non sense, che crea curiosità
nell’ascoltatore e lo spinge a porsi delle domande.
Se ascolti “Oh Bobby non lanciare il cane dalla porta”
qualche domanda te la poni. Io me la sono posta, ma non ho trovato risposte
ancora. L’attenzione è stata catturata però, quindi l’obiettivo è centrato.
Il 2014 è un anno di pausa per il gruppo, che riprende
a suonare nel 2015 e, a quanto dicono, quello a cui ho assistito con Lory è il
loro primo live post anno sabbatico.
Mentre cerco di ascoltare Fabrizio con le mie KreTine,
Giovanni disegna strani personaggi sul mio block notes, mi dice che la loro
canzone più lunga dura 5 minuti e in mezz’ora di concerto riescono a suonare
due volte il loro repertorio e mi consiglia di ascoltare i Uochi Toki: prendo
nota! Nel frattempo sono passate più di due ore senza che me ne sia accorto e
dalla musica siamo passati a parlare di appartamenti condivisi che ricordano
spesso centri sociali e partite di calcetto nei campetti di San Pio. Lory mi
ricorda di far posare i ragazzi con il nostro banner in cartone riutilizzato
per una foto, io li saluto ringraziandoli per il tempo dedicatoci.
Mi riprometto di ascoltare con attenzione il loro EP,
la mia traccia preferita è “Trumpets” e la ascolto mentre scrivo questo post
mettendo insieme i vari appunti presi.
Ciao PloF, ci rivediamo al prossimo live con le mie
KreTine, quando non sarete più il gruppo spalla che non conoscevo!
NOTE A MARGINE:
il nome PloF non ha un significato preciso, è una semplice onomatopea e ricorda
un oggetto che piomba in acqua.
Quando verrete a giocare a calcio di notte nella
villetta sotto casa, ricordatevi di noi: magari ci uniamo!
Per info e news sul gruppo linkiamo la pagina Facebook:
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