Una KreTina cresciuta negli anni ’90 non può non aver
attraversato indenne la fase Non è la
Rai , in genere parallela alle fasi collezione di miniciucci
multicolor in plastica e lettura settimanale del Cioè rubato alle sorelle maggiori.
Quando iniziai a vedere Non è la Rai avevo otto anni, giocavo
con le action figures dei Power Rangers e a pallone nei cortili, dove le
anziane lanciavano secchiate d’acqua dai balconi per scacciare i ragazzini: non
ero ancora una KreTina, o meglio stavo iniziando il mio percorso di formazione
da KreTina senza saperlo.
Di ritorno a casa da scuola, il primo pomeriggio era
dedicato alla visione di mia sorella che ballava con lo sguardo fisso alla tv e
nello schermo lei, la santa Maria Goretti pagana: Ambra, anzi Ambra the best (o Ambra c’è)!
Ambra Angiolini aveva 14 anni quando fece la sua prima
apparizione a Non è la Rai. Era
una ragazzina timida e impacciata, con un evidente accento romano, cui era
stato affidato lo spazio dedicato al gioco telefonico “Cosa c’è nello
zainetto?”, in cui per vincere bisognava indovinare la sfilza di oggetti
contenuti nello zainetto.
Elena da Cosenza: «Spazzola…elastico per
capelli…trucchi…CINGOMME!!!».
Ambra ci sapeva fare e ben presto le fu affidata la
conduzione della trasmissione. Parallelamente cominciò la sua carriera canora:
“L’ascensore”, “Lunedì, martedì” e soprattutto “T’appartengo”, il suo manifesto!
AAA cercasi disperatamente KreTina che non abbia
pronunciato almeno una volta nella vita la frase “Adesso giura!”, aggiungendo
un’acca aspirata finale e brandendo una spazzola come microfono!!!
La mia infanzia trascorreva quindi tra: “Il gioco delle secchiate d’acqua”, in
cui le giovanissime vittime erano costrette da una sadica Ambra a sottoporsi a
gavettoni gelati, alternati a rarissime cadute di coriandoli; sfilate
improvvisate tra jeans a zampa e micro-toppini dai colori fluo; esibizioni di
ballo e canto, in genere cover di grandi successi del passato, eseguite
rigorosamente in playback dalle ragazze, che prestavano il loro corpo a voci
preregistrate, in genere non loro. L’unica oltre la regina Ambra a cantare
inediti con la sua voce reale era Pamela Petrarolo, che per le sue doti canore venne
presto soprannominata “The voice”, con buona pace del povero Sinatra.
E poi Mary Patti, la bionda, Alessia Merz, le
gemelline, la cinesina, la
Terminator : per loro chiediamo l’aiuto di Federica Sciarelli
e dell’intera redazione di Chi l’ha visto!
Come un normale anno scolastico, Non è la Rai andava in onda da settembre
a giugno e terminava col rituale pianto
collettivo di fine stagione: teenager che fino a due secondi prima si erano
placcate come giocatori di rugby per conquistare un’inquadratura di 3 secondi
netti, all’ultima puntata magicamente si abbracciavano disperate e
singhiozzanti in nome dell’amore universale. Anche mia sorella piangeva a casa e mia madre
affranta e ferro da stiro alla mano: «Tu non stai bene figlia mia…VAI A FARE I
SERVIZI (= lavori domestici)!!!».
Quando Non è la
Rai finì per sempre, anche la nostra spensieratezza sembrò
svanire. Ambra passò alla conduzione del talk show “Generazione X”, ma non era
più Ambra the best: tutta seria a parlare di droga e disagio giovanile,
sembrava una penitente costretta a redimersi per i peccati passati! Delle altre
ragazze si persero le tracce, tranne ritrovarle ogni tanto ospiti di
trasmissioni che ricordavano le loro gesta epiche.
Ieri in uno scatolone impolverato ho ritrovato l’album
di figurine di Non è la Rai
di mia sorella, un quadernone con la faccia di Mary Patti in copertina e un
walkman con la musicassetta di “T’appartengo” di Ambra, rigorosamente comprata
alle bancarelle.
Ambra c’era e c’è ancora…ed è un attimo che ti parte
“Adesso giura!”, con acca aspirata finale…
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