Tutte le KreTine almeno una volta nella vita sono
incappate nell’uomo tamarro, per loro sfortuna! Il tamarro è come un virus
esotico che ti contagia durante una vacanza alle Maldive e in un attimo
trasforma quell’angolo di paradiso in una landa triste e desolata.
Solo il tamarro riesce a farti sentire quel brivido
lungo la schiena con un semplice SMS: “BNgiorno, K AI fatto ieri sera? PRK non
mi AI kiamato?”.
Perché una KreTina incappa in un tamarro?
Le spiegazioni sono molteplici:
1. astinenza sessuale prolungata, per cui anche il
tamarro va bene, purché si batta chiodo;
2. spirito caritatevole della suora laica in missione in
Malawi, che, mossa da compassione, spera nel ravvedimento del tamarro;
3. dolore post-rottura da fidanzatino a modo, che dopo la
lezione di filologia romanza ti porta a fare un giro in canoa, ti ragala un
mazzolino di fiori colti al momento e un libro di poesie di Keats, ma che nel
frattempo in canoa ci porta anche Maria, Dolores, Assunta, il tutto a tua
insaputa, e quando lo scopri pensi: “Mai più con uno così, piuttosto tamarro,
ma onesto!”.
Nel mio caso, i tre elementi si sono fusi un un’unica
KreTina. Uscivo da una storia travagliata con uno studente di biologia, che mi
scriveva lettere d’amore, mi dedicava canzoni, mi riempiva di regali, ma aveva
anche un profilo segreto su Grindr, nota app per incontri gay, col nome di
“Cocklover 89”
e foto di Harry Louis, famoso pornoattore gay. Fosse stato realmente Harry
Louis ci avrei messo non solo una pietra, ma una montagna intera sopra, ma lo
studentello con la panza lo mollai e mi lanciai tra le accoglienti braccia di
M. (il tamarro).
SETTIMANA
TIPO DI M. (IL TAMARRO): dopo il
lavoro, almeno 2 ore giornaliere di palestra; il lunedì doccia abbronzante; il
mercoledì estetista per sopracciglia (ormai inesistenti), manicure e pedicure; il venerdì dal parrucchiere; sabato o domenica
giro di shopping al centro commerciale. Nessuna traccia di libri, teatro,
musica o cinema d’autore. Una sola volta mi portò al cinema per vedere l’ultimo
film di Checco Zalone: lui entusiasta e divertito, io per quasi 2 ore in attesa
che la balconata mi crollasse in testa e mi uccidesse sul colpo!
Per tre lunghi mesi ho retto tutto, appagato dagli
intensi orgasmi che un sesso più che soddisfacente mi procurava, ma alla fine
arrivò il punto di rottura, che si riassume in una sola parola: CERETTA!!! M. mi chiese espressamente
di depilarmi perché il mio pelo lo infastidiva, raccontandomi dei suoi
tentativi andati a vuoto di liberarsi della barba con uno strano trattamento a
base di laser. In effetti era sempre liscissimo, al contrario di me, esemplare
di scimmia bonobo del Congo. La richiesta di ceretta mi turbò e non poco!
«No, posso rinunciare a tutto ma non al mio pelo: ce
l’ho e me lo tengo stretto!».
M., fedele alle sue strisce depilatorie, non poteva
accettare i boschi della Majella sul mio corpo e per questo smettemmo di
vederci. “LAI voluto tu!!!” mi scrisse una sera e in quel momento ringraziai
Santa Lola Falana per avermi liberato da lui.
Stasera ospite a Sanremo c’è Conchita Wurst. Penso ad
M. e alla faccia inorridita che potrebbe fare di fronte a cotanta esplosione
tricologica: perché il tamarro perde il pelo, ma non Conchita Wurst!
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