Era
il lontano 2012 quando, leggendo il mensile XL de La Repubblica , trovai un
articolo su un gruppo di ragazzi che avevano da poco lanciato il loro primo
album “Biscuits” e venivano
presentati come interessante realtà emergente del panorama indie-rock italiano.
Poco dopo, ascoltando un cd prodotto da Puglia
Sounds per promuovere la giovane musica “made in Puglia”, ritrovai lo
stesso gruppo con il singolo “Never think so long”: primo capii che erano
pugliesi, secondo che mi piacevano, terzo cercai il video e c’era un ragazzo
con la testa di biscotto che viene mangiato da uomini-piccione (interpretazione
di Alma Mala: se sei diverso, il mondo ti mangia). Ho visto poi suonare il
gruppo in varie occasioni e anche il live non mi ha deluso. Io che mi sento un
uomo testa di biscotto, circondato da tanti uomini-piccione pronti ad
aggredirmi, non potevo allora non dedicare un post a questo gruppo: i Moustache Prawn. Vivono nella mia
stessa città, quindi è facile concordare un’intervista. Le nostre interviste
però tutto sono fuorché interviste: ne deriva una chiacchierata di tre ore
accompagnata da del succo di kiwi! Con me Alma Mala a prendere appunti, che so
già non mi saranno di grande aiuto.
I Moustache Prawn nascono nella ridente
località pugliese di Fasano, nota a tutti per il celebre zoo. Leo (voce del
gruppo) ha 17 anni, mentre Ronny (bassista) e Giancarlo (batterista) solo 15.
All’inizio si ispirano al grunge dei Nirvana e all’alternative rock dei Sonic
Youth, successivamente subiscono l’influenza della Brit Wave (Radiohead, Arctic
Monkeys, Interpol). Nel 2011 vincono le selezioni regionali dell’Italia Wave Love Festival e lavorano al
loro primo album “Biscuits”,
pubblicato nel 2012 con l’etichetta pugliese Piccola Bottega Popolare. Delle 11 tracce che compongono l’album,
oltre la già citata “Never think so long”, consigliamo l’ascolto di “How to grow up moustache”: sound
aggressivo e potente, che contrasta la leggerezza di altri brani, tipo
“Pinguins or Igloo”. L’album viene particolarmente apprezzato dalla critica,
caso raro per un’opera prima, e consente al gruppo di esibirsi in giro per
l’Italia e l’Europa. A tre anni di distanza, il secondo album “Erebus”, pubblicato nel 2015 e
cooprodotto da Piccola Bottega Popolare
e MarteLabel: un concept-album che
narra la storia di tre schiavi mandati su un’isola dell’Antartide, dove
scienziati pazzi compiono esperimenti sugli animali e l’ambiente. Trattasi di
denuncia a stampo ambientalista o di reminiscenze infantili dello zoo di Fasano?
In
entrambi i casi, anche questo secondo album è apprezzato dai critici e ha già
due video all’attivo, per i singoli “Solar”
e “Goodbye Zero”. A settembre, la
band partirà anche per un tour europeo che toccherà varie città, tra cui
Berlino, Amsterdam e Bruxelles. Prossimamente, in Italia suoneranno il 14
maggio a Napoli, il 31 maggio a Segrate (MI) e il 1 giugno a Torino.
Il
succo di kiwi è finito, tre ore sono passate e Leo ci offre dei bastoncini di
pesce. Oltre che di musica, abbiamo parlato di case in affitto umide e
infestate da blatte, maniaci che spiano le ragazze dalle finestre, nostre
esperienze personali tra la commedia e la tragedia. Concludo il post
confermando l’apprezzamento delle KreTine nei confronti del gruppo, che
continueremo a seguire e sostenere.
Per
maggiori info sui Moustache Prawn
segnaliamo il sito Internet:
e
la pagina Facebook:
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