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martedì 12 maggio 2015

I MOUSTACHE PRAWN, EREBUS E IL SUCCO DI KIWI

Era il lontano 2012 quando, leggendo il mensile XL de La Repubblica, trovai un articolo su un gruppo di ragazzi che avevano da poco lanciato il loro primo album “Biscuits” e venivano presentati come interessante realtà emergente del panorama indie-rock italiano. Poco dopo, ascoltando un cd prodotto da Puglia Sounds per promuovere la giovane musica “made in Puglia”, ritrovai lo stesso gruppo con il singolo “Never think so long”: primo capii che erano pugliesi, secondo che mi piacevano, terzo cercai il video e c’era un ragazzo con la testa di biscotto che viene mangiato da uomini-piccione (interpretazione di Alma Mala: se sei diverso, il mondo ti mangia). Ho visto poi suonare il gruppo in varie occasioni e anche il live non mi ha deluso. Io che mi sento un uomo testa di biscotto, circondato da tanti uomini-piccione pronti ad aggredirmi, non potevo allora non dedicare un post a questo gruppo: i Moustache Prawn. Vivono nella mia stessa città, quindi è facile concordare un’intervista. Le nostre interviste però tutto sono fuorché interviste: ne deriva una chiacchierata di tre ore accompagnata da del succo di kiwi! Con me Alma Mala a prendere appunti, che so già non mi saranno di grande aiuto.




I Moustache Prawn nascono nella ridente località pugliese di Fasano, nota a tutti per il celebre zoo. Leo (voce del gruppo) ha 17 anni, mentre Ronny (bassista) e Giancarlo (batterista) solo 15. All’inizio si ispirano al grunge dei Nirvana e all’alternative rock dei Sonic Youth, successivamente subiscono l’influenza della Brit Wave (Radiohead, Arctic Monkeys, Interpol). Nel 2011 vincono le selezioni regionali dell’Italia Wave Love Festival e lavorano al loro primo album “Biscuits”, pubblicato nel 2012 con l’etichetta pugliese Piccola Bottega Popolare. Delle 11 tracce che compongono l’album, oltre la già citata “Never think so long”, consigliamo l’ascolto di “How to grow up moustache”: sound aggressivo e potente, che contrasta la leggerezza di altri brani, tipo “Pinguins or Igloo”. L’album viene particolarmente apprezzato dalla critica, caso raro per un’opera prima, e consente al gruppo di esibirsi in giro per l’Italia e l’Europa. A tre anni di distanza, il secondo album “Erebus”, pubblicato nel 2015 e cooprodotto da Piccola Bottega Popolare e MarteLabel: un concept-album che narra la storia di tre schiavi mandati su un’isola dell’Antartide, dove scienziati pazzi compiono esperimenti sugli animali e l’ambiente. Trattasi di denuncia a stampo ambientalista o di reminiscenze infantili dello zoo di Fasano?
In entrambi i casi, anche questo secondo album è apprezzato dai critici e ha già due video all’attivo, per i singoli “Solar” e “Goodbye Zero”. A settembre, la band partirà anche per un tour europeo che toccherà varie città, tra cui Berlino, Amsterdam e Bruxelles. Prossimamente, in Italia suoneranno il 14 maggio a Napoli, il 31 maggio a Segrate (MI) e il 1 giugno a Torino.




Il succo di kiwi è finito, tre ore sono passate e Leo ci offre dei bastoncini di pesce. Oltre che di musica, abbiamo parlato di case in affitto umide e infestate da blatte, maniaci che spiano le ragazze dalle finestre, nostre esperienze personali tra la commedia e la tragedia. Concludo il post confermando l’apprezzamento delle KreTine nei confronti del gruppo, che continueremo a seguire e sostenere.

Per maggiori info sui Moustache Prawn segnaliamo il sito Internet:
                               http://www.moustacheprawn.com/
e la pagina Facebook:

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