Ebbene
sì, la profezia dei Maya sulla fine del mondo era vera!
Quei
mattacchioni che altro non sono dei Maya, avevano solo toppato la data e il
luogo da cui l’Apocalisse sarebbe partita per giocare uno scherzone all’umanità
intera. La data esatta della fine del mondo è il 31 dicembre 2015 e tutto avrà
inizio dalla città di Lecce.
Stando
agli studi condotti dal grande astronomo peruviano Quittelammolla, noto per la sua propensione a predire catastrofi poi
realmente verificatesi (lo scioglimento dei Take That, la fine di Beverly Hills
90210 e il successo di Antonella Clerici), un enorme cratere si aprirà allo
scoccare della mezzanotte nella città salentina, al risuonare delle note di
“Miele” (che poi diventa sale, se siamo in riva al mare) e inghiottirà
l’umanità intera.
In
una grotta nei pressi di Quito, è stato di recente ritrovato un antico
pittogramma che ritrae un uomo pelato dai tratti tipicamente partenopei,
accompagnato da una donna dai lunghi capelli neri e il trucco pesante, con
nelle mani un oggetto che parrebbe essere un microfono. Di fronte a loro una
folla festante, con abiti di dubbio gusto. La scena si svolge in una piazza
sovrastata da un obelisco, sulla cui sommità è posizionata la statua di un uomo
barbuto dallo strano cappello (il folletto Memole?). Da una serie di riscontri
effettuati dai Centri dimagranti Sorbino, noti per la precisione certosina
nell’effettuare riscontri su antichi pittogrammi Maya, la città rappresentata
da Quittelammolla sarebbe proprio Lecce
e l’uomo pelato dai tratti partenopei Gigi
D’Alessio. Gli unici dubbi riguardano l’identità della donna dal trucco
pesante, i cui tratti sarebbero riconducibili a diversi soggetti.
Gli
studiosi hanno elaborato due teorie per spiegare la profezia:
1. in seguito alla visita nella città da parte di tale Alberto Angela e del proliferare su
Facebook di post sulle bellezze “te lu SALENTU”, Mark Zuckerberg avrebbe speso
una parte del suo ingente patrimonio per convincere il noto neomelodico a
scegliere il capoluogo salentino come sede del suo concerto di Capodanno,
esclamando la celebre frase “AND NOW, THESE ARE YOUR COCKS”, difficilmente
traducibile in italiano. Il già fragile ecosistema locale non avrebbe quindi
retto agli acuti malriusciti, da cui l’Apocalisse;
2. nel 1998 la città di Matera decise di investire tutti i fondi destinati alla costruzione
della sua prima stazione ferroviaria in dischi di un esordiente cantante
napoletano, che schizzò quindi in cima alle classifiche nazionali con grande
sorpresa di tutti. In futuro, avrebbero utilizzato il partenopeo come arma di
distruzione di massa contro i nemici. Come la Corea del Nord lancerebbe volentieri i suoi
missili nucleari contro gli odiati cugini del Sud, così Matera avrebbe quindi
scagliato Gigi D’Alessio contro i nemici leccesi, colpevoli di sfottò continui
sulle sue “petre” in occasione della candidatura di entrambe le città a “Capitale
europea della cultura”. I materani non sapevano però che il cratere creatosi in
quel di Lecce avrebbe inghiottito anche loro e il genere umano tutto.
Data
l’elevata attendibilità della profezia Maya e la certezza della presenza del
noto neomelodico, si consiglia vivamente di eliminare la città di Lecce come
luogo in cui festeggiare con allegria il proprio Capodanno: meglio il trenino
con “A, E, I, O , U…IPSILON” di Pescasseroli!
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