Daniele Sartori è uno dei
protagonisti del Salento Rainbow Film
Fest, rassegna cinematografica a tematica LGBTQI, giunta ormai alla sua
terza edizione. Il regista presenta in quest’occasione il suo documentario “Principe
Maurice: Tribute”, dedicato a Maurizio Agosti, figura di spicco e
animatore della vita notturna di diversi locali di tendenza negli anni ’90.
Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per farci raccontare un po’ della sua
storia e per conoscere meglio il lavoro di un regista e produttore
indipendente, particolarmente apprezzato dalla critica e nel circuito dei
Festival.
Il tuo ultimo lavoro è “Principe Maurice: Tribute”,
documentario dedicato ad un’icona della nightlife degli anni ’90: Maurizio
Agosti. Come nasce l’idea di raccontare la sua storia? E per chi non lo
conoscesse, puoi raccontarci chi è il Principe Maurice e cosa rappresenta per
la generazione cresciuta in quegli anni?
Maurizio Agosti è colui che agli inizi degli anni ‘90 ha rivoluzionato con
le sue performance il modo di fare animazione nelle discoteche, creando il
cosiddetto “teatro notturno”. Da un puro concetto d’animazione s’è quindi
passati, in quel periodo, a vere e proprie proposte artistiche, costituite
principalmente da performance che a quei tempi hanno contaminato il costume e
la tendenza del mondo della notte. Tutto è partito principalmente dal celebre
ed iconico Cocoricò di Riccione. Ho realizzato questo documentario perché
ritenevo importante lasciare traccia di quei momenti, di quel personaggio così
surreale creato da Maurizio Agosti, di quell’energia che si viveva in
discoteca. Tutti i “ragazzi d’allora” sanno chi è Maurice e che cose pazzesche
riusciva a creare.
Con la tua casa di produzione Lost In Vauxhall, hai scritto e diretto diversi corti
pluripremiati: “L’appuntamento”, “Doris Ortiz”, “What about Alice?”, “Contatto
forzato”. Parallelamente organizzi eventi, mostre e hai creato anche gli
effetti speciali per l’opera verdiana “Un ballo in maschera” diretta da Ivan
Stefanutti: un artista multitasking insomma. Quali progetti ti attendono
prossimamente? Puoi anticiparci qualcosa?
Al momento sono impegnato in alcune giurie per due Festival, sto
conducendo alcuni workshop sul cinema corto indipendente e la sua produzione.
Sono ancora nella fase di promozione di “Principe Maurice: Tribute” e quindi
giro parecchio. I progetti futuri per adesso possono attendere. Sicuramente
però si tratterà di un lavoro di videoarte.
La cultura LGBTQ è al centro di molti tuoi lavori. In
Italia, dove l’omofobia è ancora molto forte e i pregiudizi da abbattere sono
tanti, che tipo di contributo pensi possano dare le tue opere al raggiungimento
di livelli più avanzati di civiltà?
Piuttosto credo d’aver contribuito, in alcuni Festival, a suggerire
qualche riflessione in più sul tema, a portare un po’ di spettacolo coi miei
attori, le mie presentazioni. Forse qualche volta ho solo incuriosito un po’ il
pubblico, ma innalzare il livello di civiltà e tolleranza spetta ad altri, che
lavorano in altri campi istituzionali. In ogni caso credo che qualsiasi
differenza, di qualsiasi tipo, troverà sempre un qualche “fobico”, anche se per
me il termine esatto sarebbe “ignorante”.
Per chiudere, domande a bruciapelo (massima sincerità
richiesta!!!): un film da regista impegnato o una serie strapagata per Netflix?
Netflix.
Paolo Sorrentino o Matteo Garrone?
Garrone.
Devi scegliere il protagonista del tuo prossimo lavoro e
scoppiare la celebre coppia di “Non essere cattivo”: Alessandro Borghi o Luca
Marinelli?
Borghi…Ma è proprio necessario farla scoppiare sta’ coppia?!?!
Certo che accetto e magari proverei a fare la versione originale.
Domanda KreTina e gossippara: single o fidanzato?
Consiglio sempre
single a tutti. Ma predico bene e razzolo male.
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