Paolo
ha 34 anni, un ottimo impiego in banca, una casa a due passi dal centro, un
compagno che lo attende ogni sera con una buona bottiglia di vino e la cena in
tavola, un cane che nasconde le scarpe dietro i divani o sotto il letto, tanti
amici che sono la sua seconda famiglia e spesso invadono casa con le scuse più
assurde (“stasera c’è la serata finale di Sanremo e dobbiamo guardarla tutti
insieme?”, “dobbiamo celebrare i quarant’anni di carriera di Raffaella Carrà!”,
“è il compleanno di Lidia: festeggiamo da te?”).
Paolo
ha anche una “lei”, che ha solo tre anni ma è la donna più importante della sua
vita: Alessia, sua figlia!
Alessia
è arrivata come un dono nella vita di Paolo. Dopo anni trascorsi tra feste e
serate mondane, cambiando uomo ogni settimana (spesso anche ogni giorno),
maratone alcoliche e sesso mordi e fuggi (fughe spesso reali da appartamenti in
cui da un momento all’altro sarebbe potuta rientrare una fidanzata/moglie
gelosa, pronta ad uccidere di fronte al suo uomo in compagnia di un altro uomo),
Paolo ha deciso di cambiare vita. Basta feste, ridotto l’alcool, niente più
uomini usa e getta, embargo totale a sposati e fidanzati. All’edonismo sfrenato
subentra un desiderio di vita “normale”: una casa, un compagno, un cane, ma
soprattutto un figlio!
Il
desiderio di paternità di Paolo lascia sbalorditi gli amici di una vita, in
particolare Valentina, che lo accompagna da quando in prima elementare la
maestra decise di farli sedere nello stesso banco. Valentina all’inizio è scettica,
non ha mai pensato a Paolo come padre: Paolo era il suo compagno di after e
serate acide, di certo non un aspirante papà!
Di
fronte all’effettivo cambiamento di Paolo e alla tenacia nel raggiungere il suo
ideale di vita, non più riconducibile ad una passeggera crisi dei trent’anni,
Valentina matura nel frattempo una scelta e decide un giorno di comunicarla
all’amico.
«Desideri essere padre? Vuoi un figlio? Allora voglio
essere io a donartelo…non voglio che finisca nelle mani di una sconosciuta dell’Est
o peggio ancora vittima di una rete clandestina di bambini cambogiani in
vendita…sei la persona a cui tengo di più, quindi permettimi di aiutarti…»
«Hai bevuto? E poi a meno che non conosca una riserva
segreta di bambini abbandonati, come pensi di potermi aiutare?»
«Beh io sono una donna…tu un uomo…unisci le due cose e
il gioco è fatto! Tu saresti un padre perfetto, io non ho un istinto materno e
non so se lo maturerò mai…donarti un figlio, la cosa che più desideri al mondo,
sarà il regalo più grande che un’amica possa fare…e non voglio niente in
cambio, sappilo!»
«Vale ti ricordo che sono gay e a parte la Eli in terza liceo non ho mai
avuto rapporti con donne…i bambini non li porta la cicogna…ci sono difficoltà
“oggettive”…»
«…difficoltà che supereremo…e poi vorresti dire che
sono meno attraente della Eli gambe storte?»
Un
anno dopo, Paolo realizza due dei suoi sogni: trova un compagno, Davide, che
ama follemente (specie quando gli cucina i cannelloni e gli massaggia i piedi
dopo una giornata trascorsa fuori casa) e diventa papà di Alessia, dalla quale
non riesce mai a staccarsi, tanto da aver installato delle telecamere in casa
per poterla osservare anche quando è impegnato al lavoro.
Per
tutti, Paolo è un padre perfetto: premuroso, attento, giovane e bello, come
solo i padri delle fiction Rai sanno essere!
La
sua unica preoccupazione è il bene di Alessia e spesso pensa a cosa
succederebbe se gli capitasse qualcosa: chi se ne prenderebbe cura? Davide lo
farebbe sicuramente, ma potrebbe farlo? Di fronte alla Legge, Davide è infatti
un estraneo: che fine farebbe Alessia?
Paolo,
padre perfetto, non ha però tempo per le preoccupazioni: oggi è il primo giorno
di asilo di Alessia e, dopo aver scattato due foto alla bambina, deve correre
ad accompagnarla, altrimenti farà tardi e Davide lo rimprovererà.
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