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giovedì 19 gennaio 2017

LAURA MANFREDI: LA "BLOGGER ROCK" CHE NON SOPPORTA LE FASHION VICTIM

Quando nel 2010 creò il blog Rock’n’Mode, sicuramente non pensava di diventare in pochi anni una delle blogger più amate e seguite in Italia. La svolta nel 2011, quando un suo articolo viene pubblicato sulla rivista Vogue Italia, scelto direttamente dalla compianta Franca Sozzani. Negli anni a seguire, è apparsa sulle più importanti riviste di moda: Cosmopolitan, Glamour Italia, Donna Moderna, Style Papers.
Alla moda ha unito altre passioni: i viaggi prima di tutto, ma anche la TV, tanto da essere una delle fondatrici della prima community italiana dedicata al livetwitting sui programmi televisivi, Team Divano.
Stiamo parlando di Laura Manfredi, che ha accettato (con grande coraggio!!!) di farsi intervistare da noi, confessando una "passione trash" segreta per David Hasselhoff e un certo fastidio per il termine “influencer”…ah, e se non volete rischiare guai seri, evitate di definirla “fashion victim”!




Sei tra le fashion blogger più apprezzate e seguite in Italia. Con Rock’n’Mode, il tuo blog dedicato alla moda (e non solo), nato nel 2010, hai raggiunto il successo di pubblico. Ti definisci una “fashion lover”, ma non una “fashion victim”: qual è secondo te il confine da non oltrepassare per passare allo stadio “vittima”? E quali saranno i trend da seguire (e soprattutto DA EVITARE!!!) in fatto di moda per questo 2017?

Amare la moda non significa doverla seguire a tutti i costi: per me, i trend rappresentano un’occasione per rinnovare il proprio stile, non sono comandamenti.
L’acquisto finalizzato esclusivamente al mettersi in mostra, per far in modo che gli altri pensino che sei una persona alla moda, fa di te una fashion victim. È questo il confine da non oltrepassare. E forse non tutti sanno che Oscar De la Renta coniò questo termine in senso dispregiativo, per indicare chi non ha personalità. Io resto di quella scuola.
Quindi, i trend da seguire sono quelli che possono adattarsi al nostro stile, rinnovandolo. Quelli da evitare sono quelli che non hanno nulla a che fare con noi: io, per esempio, eviterò sicuramente il rosa barbie e il fluo. Ma vale per me!


Che si tratti di moda, di viaggi o di cucina, questa sembra essere l’epoca aurea dei blogger, tanto che alcuni di loro sono contesi dai grandi marchi e dai media tradizionali per la loro capacità di “influenzare” le scelte del pubblico: tu come ti poni in genere nei confronti dei tuoi follower? Hai un rapporto diretto con loro? E pensi mai all’ “influenza” che eserciti sul tuo pubblico o eviti perché la sola idea ti genera ansia?

Di base, c’è da dire che non mi auto-definirei mai “influencer”: lo trovo presuntuoso e ho autorizzato le mie amiche a tagliarmi una mano se mai un giorno dovessi scriverlo da qualche parte. Ho un rapporto diretto con chi mi segue, sono sempre disponibile a rispondere a tutti i messaggi e non ho problemi a condividere i miei “segreti”. Il pensiero di influenzare le opinioni altrui non mi genera ansia perché sono sicura di quello che consiglio e scrivo, anche del mio pubblico. In più, se qualcuno non è d’accordo con la mia opinione, non ho problemi a discuterne purché si tratti di un confronto maturo e costruttivo. Sono per lo scambio di opinioni, non mi sono mai piazzata su un altarino a dettare legge. Se poi ricevo un riscontro da chi mi segue, con la conferma di essere stata utile in qualche modo, sono anche più contenta.


Oltre alla moda, un’altra grande passione delle KreTine è la TV. Come co-fondatrice di Team Divano, la prima community italiana dedicata al live twitting sui programmi televisivi, cosa ne pensi della TV di oggi? Inoltre ti chiediamo di confessare una tua passione segreta per un personaggio o un programma trash, se ne hai una: sì, noi KreTine in genere leggiamo Philip Roth ascoltando Bach, ma non abbiamo la puzza sotto il naso e ammettiamo di adorare la “trash culture”…quindi CONFESSA!!!

Di recente, su Twitter, un tipo sbucato dal nulla mi ha chiesto se il mio lavoro consiste nello stare sul divano dalla mattina alla sera a guardare la tv (era serio). Per carità, sarebbe un sogno, ma avrei una casa e una famiglia da seguire, se proprio non vogliamo considerare il lavoro.
Da due anni seguo il Team Divano ogni giorno, nel senso che seguo in maniera costante la community, ma in realtà guardo pochissima tv. Guardo invece molte serie (mentre lavo i piatti o stiro LOL). Adoro il trash e non me ne vergogno, ma lo prendo a piccole dosi: i personaggi che amo follemente sono Ray Sugar Sandro (amore decennale ormai), e David Hasselhoff, re incontrastato. I video di “Hooked on a feeling” e “True survivor” sono capolavori trash sopraffini.






Per concludere, domande a bruciapelo, quindi massima sincerità richiesta!
Da te dipende il destino di un “fashion blog”: chi salvi tra il nazional-popolare “La Pinella” della Marcuzzi e il più cosmopolita “The Blonde Salad” della Ferragni?

Sono due blog che non seguo, quindi non saprei…a bruciapelo, sceglierei "The Blonde Salad" perché, anche se mi è molto simpatica, la Marcuzzi è rimasta molto indietro con la qualità di foto e immagini e per me contano molto.

Ti chiedono di collaborare con un altro influencer per promuovere un importante marchio, ma devi scegliere chi e il mezzo da utilizzare: uno shooting fotografico con Mariano Di Vaio ad Ischia o un balletto scatenato sullo yacht di Gianluca Vacchi?

Scelgo Ischia!

Ti offrono un cachet stratosferico per partecipare ad un reality: Pechino Express, in coppia con il Divino Otelma, o Isola dei Famosi, con il rischio di finire su Playa Desnuda?

Senza dubbio Pechino Express, non solo perché qualitativamente parlando non c’è storia, ma anche perché sull’Isola non resisterei a lungo: ho sempre fame e abbandonerei il programma dopo tre giorni, molto facilmente su di una barella.

Donne rock: Courtney Love o Loredana Berté?

La Berté!

Infine, come ti vedi tra vent’anni: sempre in giro per il mondo a dare consigli di moda o  “buen retiro” a vita privata, stile Mina? 

Tra vent’anni mi vedo in giro per il mondo a scegliere regali per i miei nipoti (mia figlia più grande ha quasi 12 anni). Sui consigli di moda invece non so, devo ancora decidere cosa farò da grande, ma probabilmente tra vent’anni mi sarò già reinventata cento volte.

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