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domenica 4 dicembre 2016

IL “PRINCIPE MAURICE” DI DANIELE SARTORI

Daniele Sartori è uno dei protagonisti del Salento Rainbow Film Fest, rassegna cinematografica a tematica LGBTQI, giunta ormai alla sua terza edizione. Il regista presenta in quest’occasione il suo documentario “Principe Maurice: Tribute”, dedicato a Maurizio Agosti, figura di spicco e animatore della vita notturna di diversi locali di tendenza negli anni ’90. Abbiamo quindi deciso di intervistarlo per farci raccontare un po’ della sua storia e per conoscere meglio il lavoro di un regista e produttore indipendente, particolarmente apprezzato dalla critica e nel circuito dei Festival.




Il tuo ultimo lavoro è “Principe Maurice: Tribute”, documentario dedicato ad un’icona della nightlife degli anni ’90: Maurizio Agosti. Come nasce l’idea di raccontare la sua storia? E per chi non lo conoscesse, puoi raccontarci chi è il Principe Maurice e cosa rappresenta per la generazione cresciuta in quegli anni?

Maurizio Agosti è colui che agli inizi degli anni ‘90 ha rivoluzionato con le sue performance il modo di fare animazione nelle discoteche, creando il cosiddetto “teatro notturno”. Da un puro concetto d’animazione s’è quindi passati, in quel periodo, a vere e proprie proposte artistiche, costituite principalmente da performance che a quei tempi hanno contaminato il costume e la tendenza del mondo della notte. Tutto è partito principalmente dal celebre ed iconico Cocoricò di Riccione. Ho realizzato questo documentario perché ritenevo importante lasciare traccia di quei momenti, di quel personaggio così surreale creato da Maurizio Agosti, di quell’energia che si viveva in discoteca. Tutti i “ragazzi d’allora” sanno chi è Maurice e che cose pazzesche riusciva a creare.


Con la tua casa di produzione Lost In Vauxhall, hai scritto e diretto diversi corti pluripremiati: “L’appuntamento”, “Doris Ortiz”, “What about Alice?”, “Contatto forzato”. Parallelamente organizzi eventi, mostre e hai creato anche gli effetti speciali per l’opera verdiana “Un ballo in maschera” diretta da Ivan Stefanutti: un artista multitasking insomma. Quali progetti ti attendono prossimamente? Puoi anticiparci qualcosa?

Al momento sono impegnato in alcune giurie per due Festival, sto conducendo alcuni workshop sul cinema corto indipendente e la sua produzione. Sono ancora nella fase di promozione di “Principe Maurice: Tribute” e quindi giro parecchio. I progetti futuri per adesso possono attendere. Sicuramente però si tratterà di un lavoro di videoarte.


La cultura LGBTQ è al centro di molti tuoi lavori. In Italia, dove l’omofobia è ancora molto forte e i pregiudizi da abbattere sono tanti, che tipo di contributo pensi possano dare le tue opere al raggiungimento di livelli più avanzati di civiltà?

Piuttosto credo d’aver contribuito, in alcuni Festival, a suggerire qualche riflessione in più sul tema, a portare un po’ di spettacolo coi miei attori, le mie presentazioni. Forse qualche volta ho solo incuriosito un po’ il pubblico, ma innalzare il livello di civiltà e tolleranza spetta ad altri, che lavorano in altri campi istituzionali. In ogni caso credo che qualsiasi differenza, di qualsiasi tipo, troverà sempre un qualche “fobico”, anche se per me il termine esatto sarebbe “ignorante”.


Per chiudere, domande a bruciapelo (massima sincerità richiesta!!!): un film da regista impegnato o una serie strapagata per Netflix?

Netflix.

Paolo Sorrentino o Matteo Garrone?

Garrone.

Devi scegliere il protagonista del tuo prossimo lavoro e scoppiare la celebre coppia di “Non essere cattivo”: Alessandro Borghi o Luca Marinelli?

Borghi…Ma è proprio necessario farla scoppiare sta’ coppia?!?!

La Rai ti propone di realizzare una fiction su una santa del Trecento morta da bambina: rifiuti e vai avanti o accetti ma ne fai una versione “alternativa”?

Certo che accetto e magari proverei a fare la versione originale.

Domanda KreTina e gossippara: single o fidanzato?


Consiglio sempre single a tutti. Ma predico bene e razzolo male.